Dietro l’apparente semplicità con cui vola questo aereo in miniatura in realtà si nasconde un enorme bagaglio tecnico. E dato che la tecnologia è diventata sempre più minuscola e conveniente, oggi anche i modelli base sono dotati di una miriade di sensori smart.
Rientrano in questa categoria i sensori giroscopici e accelerometrici che rilevano le condizioni del drone nell’aria. Gli altimetri determinano la quota di volo. I sensori laser e ottici misurano la distanza dagli ostacoli. La bussola controlla la direzione di volo, mentre i sensori GPS calcolano la posizione esatta tramite i segnali satellitari. Tutte queste informazioni vengono trasmesse al Flight Controller, il cervello del drone. Sulla base dei segnali dei sensori e dei comandi ricevuti attraverso la rete radiomobile da remoto, questo componente elettronico calcola ininterrottamente la velocità di rotazione di ogni singolo rotore.
Attraverso la rete radiomobile la telecamera del drone trasmette le immagini in tempo reale alla stazione a terra, dove il pilota può seguire sullo schermo la rotta di volo e guidare il drone in tutta sicurezza anche senza contatto visivo. Nei droni autonomi invece i comandi sono affidati al computer di bordo.
Ancora più performanti sono i droni con intelligenza artificiale a bordo: centinaia di questi prodigi della tecnica eseguono le movenze di un balletto aereo senza mai scontrarsi tra loro. Oppure, come il drone di soccorso della Rega, segnalano il ritrovamento di una persona dispersa nel momento in cui la smart camera giunge alla conclusione di averla individuata. A questo punto l’equipaggio a terra verifica le immagini e decide se allertare la squadra di soccorso.