Caro Patrick,
Ho seguito con interesse i movimenti giovanili per il clima. Effettivamente recenti studi hanno dimostrato che i rifiuti in plastica dispersi nell’ambiente contribuiscono alla produzione di gas serra e, di conseguenza, al riscaldamento climatico. Oggi l’economia non può più trascurare i temi dell’inquinamento e della salvaguardia dell’ambiente e per questo motivo sempre più settori e professioni adottano un approccio fondato sull’ecologia.
Esistono svariate possibilità per combinare i tuoi interessi e i tuoi valori ambientalisti con una formazione. Se vuoi privilegiare un approccio pratico, esiste la professione di riciclatore/trice. Questi professionisti contribuiscono alla tutela dell’ambiente occupandosi di ricezione, trattamento, smistamento e stoccaggio dei materiali di scarto, i cosiddetti rifiuti. A livello gestionale invece, tra i vari compiti degli ingegneri ambientali vi sono quelli di eseguire studi di impatto ambientale, prevedere e organizzare il riciclaggio, lo smaltimento, il trattamento o l'eventuale riutilizzo dei rifiuti e prevenire l’inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria. In Svizzera, è possibile seguire una formazione in ingegneria ambientale presso una scuola universitaria professionale (a Ginevra o Zurigo), dopo aver conseguito una maturità professionale, o proseguendo gli studi presso i politecnici di Zurigo e Losanna dopo aver ottenuto la maturità liceale.
Anche la ricerca costituisce un aspetto fondamentale per quanto riguarda la prevenzione dell’inquinamento e la preservazione degli ecosistemi. Un esempio di grande attualità è quello della sostituzione della plastica monouso con le cosiddette bioplastiche. Le ingegnere e gli ingegneri in scienze dei materiali formati nei politecnici federali, infatti, possono contribuire a questi obiettivi sviluppando nuovi materiali non solo performanti, ma anche ecosostenibili, migliorando il ciclo di vita dei prodotti.